MM 2683 – Moltiplicatore di imposta – Entrata in materia
Gentile presidente,
egregi colleghi, gentili colleghe,
il messaggio che ci troviamo a discutere questa sera è un messaggio per molti aspetti particolare, che chiede in sostanza una “riapertura” del preventivo 2025, votato nello scorso mese di dicembre, al fine di ridurre il moltiplicatore di imposta per l’anno corrente.
La scelta dell’esecutivo è motivata da un’importante revisione verso l’alto della stima del gettito fiscale, dovuta – come già detto in sede di consuntivo – all’arrivo di nuovi contribuenti. In sostanza, confrontato a questo sensibile aumento dell’entrate, l’esecutivo ritiene necessario abbassare il moltiplicatore di sette punti percentuali, al fine di riequilibrare il conto economico del Comune.
Come Massagno Rosso Verde, non siamo evidentemente contrari a priori all’abbassamento del moltiplicatore di imposta.
Nello specifico, tuttavia, per una questione relativa ai tempi e a i modi, la scelta dell’esecutivo ha generato al nostro interno alcune importanti riflessioni critiche, che ritengo utile provare a riassumere in questa sede per sommi capi.
In primis, sebbene siamo coscienti del fatto che l’aumento del gettito non derivi da circostanze straordinarie (ad es. imposte speciali) ma da dati che possono essere considerati stabili sul breve-medio termine, ci siamo chiesti se una diminuzione di sette punti percentuale non fosse troppo audace, in particolare considerata l’incertezza economica del periodo, le difficoltà finanziarie degli altri enti pubblici e il probabile futuro riversamento di oneri da parte di Confederazione e Cantone, ma anche da parte di altri comuni che, come Lugano, potrebbero nei prossimi anni esigere da parte degli altri comuni della cintura urbana un contributo maggiore per alcuni servizi di cui essi usufruiscono.
Senza per forza contestare l’idea stessa di una diminuzione del moltiplicatore di imposta, ci chiediamo se non sarebbe stato più prudente procedere in maniera più graduale. Nelle discussioni commissionali alcuni gruppi si sono espressi in favore di un moltiplicatore “dinamico”, che si adatti in maniera flessibile ai bisogni finanziari del comune: da parte nostra, rileviamo soltanto che rialzare il moltiplicatore non è mai facile, e che non è da escludersi il rischio che, di fronte a nuove, eventuali ristrettezze finanziarie, siano le spese ad essere adeguate, cosa che per noi risulterebbe evidentemente problematica.
In secondo luogo, ammettendo (e lo speriamo) che l’esecutivo abbia ponderato adeguamente questi rischi, ci sembra che il Municipio si sia limitato, nell’allestimento del Messaggio, ad effettuare un’analisi puramente contabile, senza considerare i risvolti politici che l’inatteso aumento del gettito avrebbe potuto comportare.
Nel messaggio, il Municipio si limita in effetti a sostenere che anche con l’abbassamento del moltiplicatore sarà possibile confermare il piano delle opere e l’attuale offerta di servizi. Questo noi senz’altro lo auspichiamo, ma ci chiediamo se questa nuova solidità finanziaria non poteva costituire l’occasione per richinarsi sui bisogni di questo comune, e per adeguare eventualmente anche le spese, e non soltanto le entrate.
Non si tratta, beninteso, di inventarsi nuove e inutili spese, ma di riflettere seriamente sulle numerose domande politiche che sono emerse negli scorsi anni dalla cittadinanza e dai banchi del Consiglio comunale.
Solo per citare alcuni esempi a questo proposito, menzioniamo l’eterna questione dei parchi giochi e delle aree di svago (per cui ci è stato presentato un MM che prevedeva l’investimento di appena 700’000 franchi, a fronte di bisogni decisamente più importanti), la riconversione energetica del patrimonio immobiliare comunale, gli interventi previsti per Casa Marugg e per l’area adiacente alla casa comunale (che sono stati apparentemente posticipati nonostante il Consiglio comunale avesse votato i rispettivi crediti), la protezione di edifici meritevoli di tutela (ci è sempre stato detto che “proteggere costa”, e ora che abbiamo qualche soldo in più forse sarebbe il caso di farlo), per non parlare di altre singole misure puntuali, come ad esempio l’idea, che era giunta dai ranghi del partito liberale, di acquistare i campetti di Via Foletti, che sono un’importantissima area di svago di cui però non siamo sicuri di poter disporre in futuro.
Ci sembrava di aver capito, infatti, che l’attuale piano delle opere fosse il frutto di un certo compromesso tra i bisogni futuri e le risorse a disposizione, e che fosse perciò suscettibile di un riesame, a fronte di un importante aumento di queste ultime. Sappiamo che si sta parlando di investimenti, che non possono essere finanziati direttamente dal capitale proprio, ma anche essi – attraverso interessi e ammortamenti – pesano sul conto economico, e dunque potevano forse essere rivisti verso l’alto di fronte al mutamento della situazione fiscale.
Anche sul fronte delle spese correnti, il nostro è certamente un Comune che senz’altro offre servizi di qualità ai suoi cittadini, ma anche su questo aspetto vi sono piccole lacune che potevano eventualmente essere colmate. Penso, per non fare che qualche esempio, all’offerta di servizi come la custodia prescolastica, per le famiglie che necessitano di recarsi presto sul posto di lavoro, l’offerta di posti di asili nido a prezzi sostenibili e moderati, gli incentivi erogati a privati per la riconversione energetica dei loro stabili, eccetera, eccetera.
In breve, non siamo sicuri di condividere lo spirito che regge la scelta dell’Esecutivo, uno spirito ben riassunto a p.6, quando si dice che l’abbassamento del moltiplicatore è la logica conseguenza dell’aumento del gettito, dato che i cittadini devono “pagare le imposte solo nella msiura in cui è davvero necessario all’ente pubblico”.
Se questo è evidentemente scontato, ciò che il Municipio dimentica di aggiungere nel Messaggio è proprio una riflessione su cosa sia davvero necessario, oggi, alla cittadinanza massagnese. Sarebbe stato interessante se il Municipio si fosse chinato su questo esercizio e ne avesse presentato le sue conclusioni al Consiglio comunale. Di abbassare il moltiplicatore c’era sempre tempo, anche dopo una riflessione di questo genere. Sebbene la LOC imponga all’art.151 e 178 di perseguire l’equilibrio finanziario e il pareggio del conto economico “a medio termine”, e vieti di realizzare avanzi di esercizio per più di quattro anni consecutivi, nel nostro caso mantenere per il 2025 il moltiplicatore al 77% non ci avrebbe certo fatto sconfinare nell’illegalità ma avrebbe forse permesso un’analisi più ponderata della questione.
Queste considerazioni risultano tanto più pertinenti, ai nostri occhi, quanto più si considera l’impatto profondamente diseguale della misura in esame sulla cittadinanza di Massagno. Se per gli alti contribuenti l’abbassamento del moltiplicatore permette importanti risparmi sul bilancio famigliare, lo stesso discorso non può essere fatto per i redditi più modesti. E non sto parlando soltanto del 33% de contribuenti che è esente da imposta, ma anche di quelle fasce inferiori del ceto medio per le quali l’erogazione di un buon servizio supplementare è spesso più profittevole di un guadagno fiscale che si rivela tutto sommato marginale.
A fronte di tutti questi interrogativi, pur non essendo contrari, di principio a un abbassamento del moltiplicatore, come Massagno rosso verde non ritieniamo di poter avallare il MM in esame questa sera.
Preanuncio perciò che il nostro gruppo si asterrà nella presente votazione, lasciando agli altri gruppi la responsabilità di una decisione che temiamo non sia sufficientemente ponderata dal profilo delle sue implicazioni politiche.
Grazie per l’attenzione.