Il Ruolo della Sinistra nel salvaguardare la proprietà Ex Lepori a Massagno
La vicenda della proprietà ex Lepori a Massagno rappresenta un esempio emblematico di come l’impegno politico e la mobilitazione popolare possano influenzare in modo decisivo le scelte amministrative, tutelando il bene comune. Senza l’intervento della compagine di sinistra, la sezione socialista e Massagno Ambiente, il destino del sedime sarebbe stato molto diverso, con conseguenze potenzialmente dannose per la comunità.
Nel 2012, il Municipio di Massagno, con il sostegno della maggioranza del Consiglio comunale, aveva deciso di vendere il terreno ex Lepori a una società immobiliare privata. Questa decisione prevedeva la realizzazione di un edificio plurigenerazionale con 16 appartamenti a pigione moderata, gestiti dalla società per 25 anni. Tuttavia, i socialisti e i promotori del referendum si opposero fermamente all’iniziativa, ritenendo che alienare un bene pubblico cosi pregiato – per la sua posizione centrale e la vicinanza ai servizi essenziali – fosse un errore strategico. Le loro preoccupazioni riguardavano soprattutto l’incertezza sul futuro del terreno alla scadenza dell’accordo, nonché il rischio che l’immobile potesse essere venduto o vittima di operazioni fallimentari.
In risposta, il Gruppo Massagno Rosso Verde lanciò un referendum contro la vendita, ottenendo il sostegno della popolazione. Grazie a questa vittoria referendaria, il terreno rimase di proprietà comunale, preservando la possibilità di utilizzarlo in futuro per progetti sociali e abitativi a beneficio della cittadinanza.
Se il referendum del 2012 non fosse stato promosso o avesse fallito, il sedime ex Lepori sarebbe oggi di proprietà di un’agenzia immobiliare privata. Ciò avrebbe comportato una perdita significativa di controllo da parte del Comune, limitando la capacità di pianificare interventi volti a soddisfare le esigenze abitative e sociali della comunità. Inoltre, il rischio di speculazione edilizia e la mancanza di garanzie a lungo termine avrebbero potuto compromettere irreversibilmente l’utilizzo del terreno per scopi pubblici.
C’è da notare anche come alcuni partiti e attori politici abbiano cercato di appropriarsi del merito di questa soluzione, nonostante avessero inizialmente appoggiato la vendita del terreno. Questa “rimozione selettiva” dei fatti storici è criticata duramente dal gruppo Massagno Rosso Verde, che ribadisce il proprio impegno costante nella difesa degli interessi della comunità.
La crescita demografica e l’invecchiamento della popolazione di Massagno rendono sempre più urgente la necessità di alloggi a pigione moderata e l’espansione della Casa Anziani il Girasole. Massagno RossoVerde, come i precedenti rappresentanti della sinistra, ha sempre sostenuto che fornire alloggi accessibili sia un compito fondamentale del Comune, un obiettivo che sarebbe stato compromesso dalla vendita del sedime ex Lepori a privati. Oggi, grazie alla resistenza del 2012 e alla proposta di una gestione pubblica o semi-pubblica, si potrebbe aprire la strada a un utilizzo del terreno che risponda effettivamente ai bisogni della cittadinanza.
La vicenda del sedime ex Lepori dimostra quanto sia cruciale avere forze politiche capaci di opporsi a logiche speculative e di difendere il bene comune. Senza l’intervento determinante della sinistra massagnese con la sezione socialista e Massagno Ambiente, il terreno sarebbe stato alienato, con gravi ripercussioni per la comunità. Oggi, grazie alla memoria storica e all’impegno costante delle forze che compongono il gruppo Massagno Rosso Verde, il terreno è ancora un patrimonio pubblico, pronto per essere valorizzato in modo inclusivo e sostenibile. Questo caso rappresenta un monito per tutti: il futuro delle nostre comunità dipende dalla capacità di resistere alle pressioni speculative e di privilegiare sempre l’interesse collettivo.
Massagno Rosso Verde: “Quello che vedi è quello che c’è, niente illusioni, niente magie.